Viatico

Cari figli,
Chiara e Diego, la mia strada dopo cinquantasei anni di cammino mi ha portato da queste parti e vi voglio mostrare il panorama interessante che sto guardando.
Dicevo una volta a Diego che mi figuravo la vita divisa in tre stazioni: l’età del corpo, quella della mente e quella dello spirito. È la mia mania di ridurre in schemi la complessità intrinseca dell’avventura esistenziale per riuscire a orizzontarmi in contesti sempre ampi, articolati, fluidi e multidimensionali.
Se l’avessi trovata, sarei stato felice di consegnarvi una formula pronto uso, da spendervi nella vita, una specie di pietra filosofale come viatico.
In mancanza di ciò da qualche tempo ho pensato di lasciare cadere dietro di me le briciole del pane che mangio mentre cammino, per far crescere in voi l’istinto logico del seguire una traccia e la voglia di esplorare: sono le passeggiate che ho sempre immaginato di fare insieme.
A ben guardare nel vissuto di tutti, le occasioni per incontrarsi in piena serenità a quel livello desiderato di un abbraccio affettivo maturo e significante non sono mai molte e, aggiungo, mai troppe.
So bene che le cose che scrivo non vi saranno nuove, ci mancherebbe, ma credo che un conto sia respirare un’atmosfera culturale e un altro meditarla nei suoi argomenti, in dettaglio.
Questo dunque è il regalo: vi lascio la chiave del mio laboratorio, la mia mente, il cervello che mamma vuole donare alla scienza per capire finalmente come funziona e dove ho passato tutta una vita senza mai annoiarmi, inventando un sacco di cose utili, divertenti ed anche belle che ho usato come promemoria per tenere a mente gli impegni di viaggio.
Voi penserete segretamente: “Però! Così siamo belli e fregati! Soldi niente e al loro posto parole e raccomandazioni…”
Avete ragione, ma provate a discuterne con Dio che mi ha rifilato a sua volta lo stesso pacco: o è stato mio padre? Nel dubbio mi è toccato dire due volte grazie.
Alla vostra età non l’avevo presa bene, ero anch’io, segretamente, piuttosto interdetto, ma vi avverto, non perdete tempo a trafficare, per ripicca, un talento che non vi è stato donato: le fortune, in senso lato, si consolidano solo partendo da un’eredità ricevuta. Ci si sposa anche per questo, per mischiare vantaggiosamente il mazzo delle carte da gioco: mamma che viene da un’altra storia, per esempio, ha un retaggio diverso e vi lascerà altri utili consigli e prudenti raccomandazioni, così farete il pieno, confidate in lei.
Ma non voglio infierire… E’ vero, ricordo che ai miei esordi nella vita ero molto preoccupato, vedevo che tutto girava intorno ai quattrini… Poi però, dopo aver considerato come andavano le cose nel mondo, ho tirato per tempo le somme e mi sono persuaso che per chi viaggia, una bussola è più indispensabile di molte provviste.
…E poi avere un laboratorio a disposizione in fondo è stato il mio sogno di bambino: avere la scatola completa di tutti i pezzi del “meccano”!
Con il senno del poi, regalo più bello, per voi, non saprei proprio immaginarlo. 
Vi consegno questa scatola di montaggio bene ordinata, con tutti i pezzi al loro posto: pensate, dopo tanto tempo, papà ha conservato in testa ancora tutte le rotelle!
C’è una legge della fisica che dice: “Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Fatene quel che volete e divertitevi, senza forzare gli incastri quando non combaciano e… occhio agli anacoluti!
Ragazzi, la vita, sapete, è una patente a punti…

 

Papà.